Posted on Agosto 10, 2020

Quando tutto, o quasi, si compie.

Viene caldamente consigliata la visione del video PRIMA della lettura dell’articolo, con VOLUME ACCESO, in quanto l’audio è fondamentale.
L’impresa oggi non è solo giungere finalmente a Santiago,non sono i 15km che ci aspettano, ma arrivarci in tempo per la messa dei pellegrini italiani delle ore 10.
A Michele sono venute l’ultimo giorno, delle vesciche e anche se sono piccole, sono tante e fastidiose. Camminare non è proprio facilissimo come i giorni scorsi.
Per tentare l’impresa partiamo alle 4,30 della mattina. Camminare così al buio è difficile perché ti torna sempre il sonno addosso. Le prime due ore sono dure, a turno abbiamo tutti un cedimento. Sappiamo già come si fa, portiamo pazienza. Ci fermiamo una volta in più, acqua, pane,frutta e cioccolata aiutano.



L’arrivo della luce facilità molto le cose e vedere la città in lontananza galvanizza tutti. Siamo così contenti che dobbiamo un attimo risistemarci perché qualcuno addirittura corre. Vogliamo arrivare insieme. Insieme siamo partiti, insieme abbiamo camminato, insieme vogliamo arrivare.

Ogni freccia è accolta con le grida e il conto alla rovescia dei bimbi. Più ci addentriamo in città più si fa difficile la strada, perché Santiago è in cima a un monte.


Arriviamo in piazza alle nove in punto con le campane che suonano l’ora. Siamo felicissimi!!! Siamo giunti e arrivati in tempo. Ci aspetta il nostro amico Alessandro che è arrivato due giorni fa.


In piazza non c’è nessuno e la cattedrale è accerchiata da lavori. Facciamo colazione in fretta per andare a messa.
Nella chiesa dove si celebra la messa per i pellegrini italiani conosciamo don Fabio,padre guanelliano, responsabile dell’annuncio e dell’accoglienza dei pellegrini a Santiago. Ci fa un sacco di feste e una piccola catechesi sui pellegrini e sul pellegrinaggio. Parla sempre rivolto ai bimbi e non si risparmia nel dire la verità sul cammino di un tempo e su quello di oggi. È molto bravo nel coinvolgere i bimbi, nel raccontare la storia di San Giacomo e del cammino, alternando domande ai bimbi sul loro pellegrinaggio e come lo hanno vissuto.
Purtroppo non può fermarsi per la messa perché deve compiere giri come responsabile del suo ordine. Ci scambiamo i contatti perché scatta subito un ‘intesa che fa presagire che ci rivedremo presto. Ce lo promettiamo proprio.

Corriamo a cercare una messa da lui indicata in cattedrale. Arriviamo al pelo. Affianco alla cappella in un angolo, c’è un prete anziano che confessa. Ne approfittiamo tutti, e se anche noi non capiamo e lui non capisce l’essenziale viene detto e fatto. Siamo salvi! Confessati, messa e visita alla tomba.
In tutto questo trambusto appoggio il marsupio in chiesa e lo dimentico, quando me ne accorgo è ormai troppo tardi, non si trova sotto la panca e nemmeno agli oggetti smarriti, evidentemente è piaciuto molto a qualcun’altro.
È come perdere un pezzo di pelle. Non perdo solo un oggetto, ma una parte di cammino di vita fatto con quattro figli. Con quel marsupio ci abbiamo portato i gemelli, Maria Marta e Anna. Porta con sé sudore e lacrime che ogni mamma conosce. Chi è abituato a portare tanto i bimbi in fascia come faccio io, sa che non sono solo oggetti.

Salutiamo Alessandro che parte per andare in aeroporto. Anche con lui rimane la promessa di rivedersi in Italia.
Adesso ci aspetta di ritirare la compostela, cioè l’attestato che racconta che abbiamo compiuto il pellegrinaggio. Arriviamo in questa via con un sacco di ragazzi seduti per terra in attesa. Noi abbiamo davanti cento numeri. Aspettiamo pazientemente. Mentre siamo agli ultimi step uno degli inservienti ci chiede l’età dei bimbi. Ci dice che Maria Marta non può riceverla perché non ha sette anni e si presuppone che prima dei sette anni e della comunione non si abbia consapevolezza di un cammino di fede.
Maria Marta capisce tutto anche se l’inserviente parla spagnolo e inizia a piangere “non è giusto io li ho camminati tutti!”
Noi ci mangiamo le mani, perché pochi mesi fa stavamo per farle fare la prima comunione, ma visto i suoi 5 anni abbiamo preferito aspettare. Anche allora pianse, ma adesso è diverso, lei davvero in questo pellegrinaggio c’è stata fino in fondo. E sul suo cammino di fede siamo più che testimoni della sua consapevolezza. Decidiamo di mentire. Quando tocca a noi dichiariamo che ha sette anni.
Ottiene la sua compostela pure lei, che considerata la lunghezza delle sue gambe è come se avesse fatto 400km.
All’uscita incontriamo di nuovo i nostri amici seminaristi. Ci scambiamo i contatti e scattiamo una foto. È l’occasione per altre belle chiacchiere e promesse reciproche di preghiere.

Il nostro pomeriggio prosegue nel trovare il nostro albergue che è esattamente dall ‘altra parte della città ed è il primo alloggio parrocchiale in cui stiamo. Costa poco e anche se lontano fa per noi.

Dormiamo tantissimo e forse finalmente ceniamo a un orario spagnolo.
Il nostro raccontarci si ferma un attimo qui . I prossimi giorni Manuel, l’Ospitalero di uno degli Albergue precedenti, ci ha trovato una casa al mare dove riposare. Nei nostri programmi avevamo calcolato più giorni di cammino, i bimbi ci hanno enormemente sorpreso. Abbiamo l’aereo di ritorno tra più di sette giorni.
Intanto, tanti hanno parlato di noi, prima tra tutti Giulia, che ci ha cercato subito. Vi lascio il Link sotto dell’intervista.
Famiglia con sei figli a Santiago: in cammino verso il cielo
Torneremo a raccontare tanti altri aspetti e a tirare le somme di quello che è stato. Tante cose preferisco farle decantare un po’.
Una sola cosa ci teniamo a raccontare. In questi giorni in diversi hanno voluto intervistarci, o tanti amici si sono congratulati per l’impresa compiuta. A noi non pare di aver fatto chissà che, visto da dentro è tutto più tranquillo e normale di ciò che sembra da fuori. In fondo abbiamo camminato e siamo stati noi otto insieme, come già facciamo. I veri eroi sono stati i bimbi. Loro davvero hanno fatto qualcosa di grande e di unico, che potranno raccontare a lungo. Loro sono davvero stati entusiasti ed obbedienti, si sono macinati tutti questi chilometri con le loro gambe. Io sono sorpresa di questo, dalla loro voglia di stare dentro a un progetto grande che intravedono appena e sono sorpresa da Dio che continua a fidarsi di noi.

Pubblichiamo tutto con molto ritardo perché non abbiamo più avuto possibilità di usare una connessione.
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno seguito, chi ha pregato per noi e chi sul cammino è stato per noi il buon sammaritano. A tutti, che il buon Dio vi ricompensi con la sua infinita bontà.
Buon cammino!!